mercoledì 14 marzo 2018

D'Atmosphera


Loro vengono da Nottingham proprio come il celebre Robin Hood e a quanto pare odiano i parchi divertimento: sono gli Amusement Parks On Fire.
Cinque, anche se pare che il progetto nasca come una roba solista, cioè Michael Feerick che è il cantante e chitarrista del gruppo avrebbe creato e registrato (con un aiutino del futuro chitarrista Daniel Knowles) il primo album che prende il nome dal gruppo stesso e che esce nel 2005.
Oltre a questo, gli Amusement hanno alle spalle altri due LP (Out Of The Angeles e siamo nel 2006, Road Eyes e siamo nel 2010) più una serie di svariati EP.
Come genere viaggiamo sul post rock onirico condito cioè ben bene da chitarre effettate plasmanti sottili riverberi e suadenti distorsioni, come vuole un onesto shoegaze che di base c’è e che ti rende completamente assuefatto/strafatto. Quello che creano è una sorta di tornado complesso e ben compatto che ti viene addosso e ti travolge, e alla fine ti chiedi cosa cazzo sia successo. Forse troppa droga nel uikènd?
La voce ronzante e appena percettibile che poi esplode con l’ondata sonora prodotta dai vari strumenti sa esattamente come entrare e uscire dalla scena, ti lancia in orbita al rallentatore, lungo una via stellata che parte da casa tua e arriva in culo. Senza troppi ma senza troppi se. Senza effetti collaterali se non un lieve e complesso stordimento che però non lascia unto sulle dita, come un buon fritto.
Van bene da ascoltare nelle notti stellate d’estate, o nei malinconici viaggi notturni in auto che portano verso casa, attraverso la nebbia o sulla brina, lungo i vicoli bui dei vostri pensieri.
Loro sono gli Amusement Parks On Fire, e questa è Venus In Cancer.


A voi, 
Ljapah


Amusement Parks On Fire - Amusement Parks On Fire / 2005 / INVADA Records