Loro vengono da Nottingham proprio come il celebre Robin
Hood e a quanto pare odiano i parchi divertimento: sono gli Amusement Parks On Fire.
Cinque, anche se pare che il progetto nasca come
una roba solista, cioè Michael
Feerick che è il cantante e chitarrista del gruppo avrebbe creato e registrato
(con un aiutino del futuro chitarrista Daniel Knowles) il primo album che
prende il nome dal gruppo stesso e che esce nel 2005.
Oltre a questo, gli Amusement hanno
alle spalle altri due LP (Out Of The Angeles e siamo nel
2006, Road Eyes e siamo nel 2010) più una serie di svariati
EP.
Come genere viaggiamo sul post rock onirico
condito cioè ben bene da chitarre effettate plasmanti sottili riverberi e
suadenti distorsioni, come vuole un onesto shoegaze che di
base c’è e che ti rende completamente assuefatto/strafatto. Quello che creano è
una sorta di tornado complesso e ben compatto che ti viene addosso e ti
travolge, e alla fine ti chiedi cosa cazzo sia successo. Forse troppa droga nel
uikènd?
La voce ronzante e appena percettibile che poi
esplode con l’ondata sonora prodotta dai vari strumenti sa esattamente come
entrare e uscire dalla scena, ti lancia in orbita al rallentatore, lungo una
via stellata che parte da casa tua e arriva in culo. Senza troppi ma senza
troppi se. Senza effetti collaterali se non un lieve e complesso stordimento
che però non lascia unto sulle dita, come un buon fritto.
Van bene da ascoltare nelle notti stellate
d’estate, o nei malinconici viaggi notturni in auto che portano verso casa,
attraverso la nebbia o sulla brina, lungo i vicoli bui dei vostri pensieri.
Loro sono gli Amusement Parks On Fire,
e questa è Venus In Cancer.
A voi,
Ljapah
Ljapah
Amusement
Parks On Fire - Amusement Parks On Fire / 2005 / INVADA Records