domenica 30 luglio 2017

"Quel tipo è troppo abbronzato." SPECIALE RUBRICA ESTIVA #5. Avanzi di balera.

ovvero
Chemminchia se ne facevano in Ammèriga dell'Mtv Unplugged dei Nirvana quando noi ci s'aveva SanScemo?!



Oggi niente dischi. Si celebra uno dei momenti più alti della televisione italiota:



(Si consiglia di ascoltare il pezzo prima di proseguire nella lettura.)



Era la vigilia di Capossela, e avevo uno strano senso di Negazione.
Mi sentivo in pieno Delirium, c'avevo delle Storie Tese, il pomeriggio l'avevo passato a fumar Camel e a guardare la TV On The Radio (giacchè scroccavo il canone). L'apparecchio era acceso a Massimo Volume; davano Motorpsycho di Russ Meyer; a seguire una maratona di Gojira, il dinosauro death metal.
L'appartamento era in un disordine Extreme, dappertutto i Bachi da Pietra rosicchiavano la mia amata collezione di quarzi. (Niente di pregiato, giusto Quater-màss). Un forte odore di Carcass impregnava l'Air, tanto che nemmeno un Arbore magique aiutava molto.
Il caldo opprimente mi fa fantasticare su vacanze da sogno, tipo una crociera sul Nile, un campeggio sul Marnero, chissà... Ma un languore alla bocca dello stomaco mi riporta al divano impestato.
Tiro un rutto: - Björk! -
Ljapah irrompe nel salottino-serra con lo sguardo del Bathory a cui è stato negato il sorbetto al caffè.
L: "Zio Carne, ti accorgi che fai cagare al cazzo?"
ZC: "Oh, non sentirti costretta, parla pure fuori dal Dente, così, a Tool per Tool!..."
L: " Ok, allora vuoto il sacco. Ma ti vedi? Sei un fallito, non ti lavi, ti puzza la Shellac, e poi sei un imbranato, non sai fare una Sunn O))) col bicchiere!"
Presi un foglio e un pennarello e la smentii prontamente: "tòh và, un Perfect Circle!"
L: "...e Kissenefrega! Lo vedi che sei un pignolino autistico dei miei coglioni... e poi non hai empatia, sei Cynic. E vedi di schiacciarti quel Bruford sul naso!"
ZC: "...Fluxus mestruale abbondante oggi?"
L: "Dio Can, sei sempre il solito bezoario della vita. Se vuoi renderti utile, và a fargliela pagare a quelli che ci hanno infamato settimana scorsa."
ZC: "Senti, io non ci vado là a fare il Ronin della domenica. E poi non posso alzarmi, ho la Tosse Grassa, non senti?"
L: "Cagate! Io non ci vo. E quando dico No, MeansNo!"
Sancio si era volatilizzato, manco Fantomas. Dio RonnieJames. Toccava a me regolare i conti con le merdacce.
Sbuffai.
ZC: "Cazzo hanno fatto?"
L: "Hanno passato una chiavetta usb a Sancio dicendogli che c'erano su 12 bootleg introvabili dei Genesis, e poi in realtà c'era solo I can't dance copiata 145 volte."
Rabbrividisco. Merde umane. Non c'era da meravigliarsi se Sancio si era dato alla macchia; probabilmente si trovava in uno di quei posti dove gli attori fanno disintossicare le mamme.
ZC: "...Gente di Yakuza?"
L: "Sè, de Dublino. Ma manco I Cani... Chi cazzo vuoi che siano, quelli che hanno il quartier generale al Bar Kokhba, quello col barista che fa bordello suonando il suo Saxon da dietro il Banco"
Teppaglia di basso rango, una banda di pochi elementi, giusto una Gang of Four.
Avvertii come un Gong nella mente...
Ma certo! I ragazzi di Pastorius, il cui leader si ispirava al celebre bassista uxoricida senza gambe!
L: "Oh, Osanna, ci sei arrivato! Da quando non sniffi più Anthrax ti sei fatto più sveglio!"
Ljapah ritrova la Verve di poco prima e mi lancia un paio di Stivell che calzo prontamente.

Poteva essere pericoloso; mi presi due Painkiller, così, per precauzione.
Inforcai la mia fida Opeth Astra con 200mila chilometri all'attivo e mi diressi alla periferia di Brescia, in Zona MC.
Non sono mai stato un gran segugio, ma bastava seguire Le Orme delle sgommate, e poi quell'odore di paura e gusti di merda ti laccava le narici come il Talco.
Le tracce portavano nei pressi di Offlaga, in un'Area diroccata, di indubbio Squallor anni '90. Un cartello con scritto Danger Danger indugiava, al limitare di una discarica abusiva. Mi infilai.
Alcuni Klaxons alle mie spalle. Si palesò una REO Speedwagon brutta come il cazzo; i quattro cabrones a bordo imbracciavano dei Velvet Revolver decisamente poco minacciosi. Ma di certo puntavano a sfondarmi il Pavement pelvico per direttissima.
Bestemmio: "Jesus Lizard!"; pensai, tardi, che avrei potuto tenermi in contatto con Ljapah e Sancio tramite pratici Uochi Toki... Ma ora si era in ballo. Dopo pochi secondi di inseguimento riuscii a scansarli e a farli rotolare giù da un Gabry Ponte pericolante che conduceva senza dubbio al Kreator.
Corsi via. Sentii due grosse Explosions in the sky, poi silenzio e odore di carnazza bruciata. Non proprio una Napalm Death con tutti i crismi, ma questo si meritavano.
In mezzo al fumo denso, più Nero Di Marte, sentii una voce chiamarmi. Uscii dall'auto.
I sopravvissuti allo Skiantos (il boss e un kraut obeso) mi guardavano, oscillando delle notevoli Crowbar nelle mani. Decido che mi sono già cagato avidamente la minchia ed è ora di finirla.
Esco dai calzoni una balestra caricata a bestiemadonne e il kraut già si piscia sotto. Lo lascio fare. Il crucco fa per scappare, ma ai primi passi una fitta lo blocca; si porta una mano al petto, grida "The Infarto, Scheisse!" e crolla senza un fiato.
Restiamo io e Pastorius. Vedo distintamente che prova a estrarre un pistolazzo da terroni in stile L.A.Ghetto... Ma io arrivo per Primus all'arma. Il merdone cade e gli punto subito il ferro in mezzo agli occhi.
"Sei fatto, Pastorius. Recita pure il tuo Salmo preferito, raccomandati a chi vuoi in cielo, pure a St. Vincent se ti aggrada. Ma hai meno possibilità di sopravvivere di un fan di Jay-Z a un raduno dei Mayhem a Bergamo Alta."
Una pezza sul suo giubbotto diceva 'Hell awaits'. Appropriato, pensai.
E gli feci esplodere il Cervello, lasciandolo nella sua pozza di Melma&Merda.
La banda di stronzacci ora era carne da Obituary. Che gli Ulver venissero pure dal bosco a magnarseli; avrebbero cagato dei Leviathan per un anno.
Tutto è bene quel che finisce Benson.
Mi diressi all'abitacolo con il magro bottino sottratto ai cadaveri. Sotto il sedile tenevo una bottiglia di gin Hendrix per le occasioni. La vuotai, spulciando le foto nel portafogli del Pastorius - ora nel mondo dei più - finchè riconobbi un volto femminile; e allora risi di gusto: il compianto capo della gang teneva pure 'e Cornell: solo in quel momento ricordai che stava con una Courtney Love della bassa Brianza, una buttanazza di infima Human League, con l'Anal Cunt sderenata. E' proprio vero che i mona autentici non sanno scegliersi nè i dischi nè le donne.


Il vostro indagatore dell'intingolo
Zio Carne


Gino Nardella - Senza scampo / SanScemo 1994

venerdì 21 luglio 2017

“Quel tipo è troppo abbronzato.” SPECIALE RUBRICA ESTIVA #4. POWOW!

Porca merda! Dovevo scrivere ieri per la rubrica estiva del Collettivo ma mi hanno rapito gli alieni oppure la mia ricerca è stata mangiata dal cane. 
Comunque! Ljapah la casinistainrusso presente! Lezgò!

Duo eclettico. Duo eccentrico. Duo appariscente. Duo chiassoso. Duo balzano. Duo malsano. Duo fantascientifico. Duo bizzarro. Duo balordo. Duo trasformista. Duo alieno.
In realtà non è un duo, cioè forse lo è stato inizialmente, ma poi attorno ai californiani Byron Blum e Melissa Blue (così paiono chiamarsi anche se sembrano più nomi per località plutaustraliane) ruotano ad un certo punto strambi individui che decidono nel corso della storia di partecipare alla follia powiana: esempi sono il synth entusiast Aaron Dikon e un certo Seth Sutton alla batteria. Sappiate che non ho lo sbatti di fare ricerche su chihasuonatoquandoepoiseneèandatooppureno. Non l’ho capito e forse non mi interessa. Ciò che a vista colpisce ribadisco che è quello strano, malato, multiforme, multicolore, multisostanza, multiconsistente DUO: i POW!

Foto scattata da me

Li ho visti dal vivo una volta, totalmente per caso, insieme ad altri gruppi più o meno schizzati di loro. Non sapevo nemmeno come si chiamassero però li ho trovati. Insomma, è difficile scordarsi di una strana e vistosa bambola biondiccia anni ‘50 dietro a dei sintetizzatori sulla quale per tutto il tempo ti sei posta domande piene d’inquietudine tipo… Sarà un robot? Suonerà per davvero? L’ECG sarà piatto? Sarà un prototipo di arma contenente VX che gli USA mandano qui per ucciderci tutti?
E Byron, mah. Quell’uomo non lo capisco. E nemmeno quella donna (riferendomi sempre a Byron). Personaggio camaleontico, come la Melissa. Ma non vi svelo di più, guardatevi qualche video (https://youtu.be/MLITMVGJk4s).
Per quanto riguarda lo stile, altra cosa che può colpire eccome, come il sole che ti picchia in testa togliendoti l’ultimo barlume di coscienza mentre sorseggi la cinquantesima birra straccia ad un festival niente male, si tratta di un mix di più robe. Preponderante è l’elettronica chiaramente. Poi la chitarra garage. La voce mai uguale. Un organetto che ogni tanto ti salta fuori. Il ritmo psicotropo e martellante di molti pezzi. Il tappeto graffiato di rumore sempre di fondo, come base di ogni brano. Qualcosa di horror-new wave. Una punta di indie-pop. Revival punk con suoni da videogioco. Narcotizzantebarraepilettico. Sintetico.
I POW! li consiglierei come cocktail tossico da degustare quest’estate magari con un po’ di ghiaccio dentro, MA in compagnia e non mentre si guida.


Siate prudenti,
Ljapah

Non metterò riferimenti discografici.

giovedì 13 luglio 2017

"Quel tipo è troppo abbronzato." SPECIALE RUBRICA ESTIVA #3. Il secondo tragico Misantropo a senso unico


Mi sento di stare sul sociale giusto un poco, in onore del Ragioniere nazionale che qualche giorno fa ci ha lasciati. Non sapete quanto mi stia sul culo parlare di qualcosa che stanno tirando in ballo tutti, ma sono sicuro di poter parlare a nome di tutto il Collettivo, oltre che di chicchessia dei nostri compagni di bricconate, se dico che se n'è andato uno di quelli davvero in gamba. Un omaccio triste e malinconico, con ben poche speranze riguardo i suoi simili, che ci ha fatto sganassare dal ridere su qualcosa che in sostanza era: vita grama, vita corta, testa bassa zittoemosca e prendersi gli scappellotti. E più si invecchia, più sentiamo la pusillanimità e il tedio tipico della routine di Ugo F. inzupparci il collo e i calzini. O forse sono i 38 gradi all'ombra misto palude. Chiederò il riscontro del moviolone più tardi.
Star sul sociale, dicevamo. E cosa c'è di più politicamente impegnato di una valanga di odio e urla belluine, con 4 bestie senza dio che ti assaltano con la bava alla bocca, ricoprendoti con una colata di calcestruzzo composta diciamo da "tutto quello che è da considerarsi dannoso e fortemente antisociale, contro ogni buon senso comune, indubbio parto anale di una mente mal tarata, e comunque tutta roba da evitare come la lebbra se stai scrivendo una canzone"? Bèh, la lebbra ci piace e ne lecchiamo le ferite con fervore, quindi avanti tutta! ...Ecco che ripenso infatti al - forse - unico gruppo italiota rimasto fedele ai propri furiosi, dissennati e disperati propositi dopo molti anni di carriera, ancora soli, violentissimi e disgustosi, farciti di malessere come dei babbà, e un un quintale di sugna e nichilismo a guarnire il tutto. La musica poi, neanche dirlo, un balletto forsennato di motoseghe che profanano crani di bimbi. Il grind e l'arcòr, insieme, al servizio del disagio. Le leggende nostrane del dissenso intransigente all'animale politico ("Rapporto interrotto per mancanza di contatti. Rapporto interrotto per metastasi del sistema etico/morale.") e all'umano in genere. Non c'è scampo per nulla, sia libertà, amore ("Il sentimento non è amore, è stare in gabbia con un altro. Morto."), fede, impegno, lotta ideologica ("tu non vuoi confronto, ma netta separazione / e l'uomo-carnefice non ti prende in considerazione. Guarda cosa fai / Dimmi perché lo fai / Oggi dove stai? Cosa ti precluderai? Femminista di merda!"), buoni propositi, qualità, convenienza, cortesia, simpatia, porco dio, và in casino
Quel che ci vuole per onorare degnamente l'eredità di consapevolezza ricevuta - anche - grazie al nostro Ragioniere dell'Ufficio Sinistri.

Ora però ho bisogno di tirarmi su, e questo vuol dire solo una cosa.
E' quasi mezzanotte. Verso il burro. Soffrittone doppio con supplemento d'aglio. Spalla cotta d'antipasto, con giardiniera a parte. Cappellacci allo stracotto affogati in crema di parmigiano. Lampascioni pucciati nella Poretti. Pomodori secchi e crostini bruciati nel sugo. Cotiche ubique. Panini all'odio. Dio è solo merda. Viva il nulla.
Domani colazione col Bafometto.
E' il 2000. Cripple Bastards. Misantropo a senso unico.



"Lei gioca a stecca?"


Il vostro blèc blòc con le crocs
Zio Carne

Cripple Bastards - Misantropo a senso unico / 2000 / E.U. '91

giovedì 6 luglio 2017

"Quel tipo è troppo abbronzato." SPECIALE RUBRICA ESTIVA #2. Non so se si capisce dall’articolo, ma a me gli Zen Circus piacciono


È la vostra Ljapah la guapa che scrive per tenere acceso il lume della nostra nuova rubrica estiva che parla di abbronzature.
Questo è il secondo attesissimo appuntamento e dopo il mash up sfrontatoatratticatastrofico made in U.S.A. di Neil Cicierega passeremo ora ad un banalissimo pop rock cantautoriale made in Pisa. Oggi sono in vena di segnalare gli Zen Circus.




State buoni, lo so che probabilmente van di moda adesso (mi dicono dalla regia) e infatti al loro concerto c’erano cani, porci e anche vacche, soprattutto quelle che ti spintonavano per correre in prima fila con la faccia ad altezza pacco di Appino. Però me ne fotto. Se avete problemi non leggete o mandateci messaggi offensivi.
Gli Zen Circus sono un gruppo curioso perché oltre a sembrare tre zingari mal lavati e poco “puliti”, hanno anche alle spalle una storia di buskeraggio: cosa sempre appetibile ed interessante se avete una visione romantica del mondo. Poi una mattina, sul tardi, svegliandosi con il sole che gli accecava un occhio, hanno capito che non è così che si campa e quindi ci hanno dato sotto.
Li ho sentiti suonare dal vivo mesi fa, non per strada ma su un palco. Non mi aspettavo di certo tre cavalli pazzi a quella maniera (vorrei ricordare che in realtà erano in quattro perché assieme a loro c’era un chitarrista immagino turnista non indifferente).
Insomma se volete un concerto fighetto di gente impostata andate a fare in culo o a sentire Le Vibrassioni (se non sono ancora stati debellati con qualche vaccino, cosa molto difficile perché alle mamme piacciono).
Lì invece vedi ‘sti tre/quattro vestiti da residuo della Caritas che saltano e corrono (insomma fanno una seduta in palestra più che un concerto) fino a che non arriva il momento di cantare, dopo aver fatto più o meno quei 200 km di corsa, e Appino cosa fa? Canna in pieno il testo! Più volte!
Il tutto mi ha divertito molto, e per “tutto” intendo il concerto nel suo insieme non solo le steccate del bell’Appino. Io li andrò a risentire il 15 luglio in provincia di RE e ve li consiglio. L’entrata dovrebbe essere free quindi mal che vada ci perdete un po’ di benza, dai.
Quella volta là avevano una bella energia sul palco. Il genere può piacere o meno chiaramente, però se apprezzate i testi che han qualcosa di strano da dire e la musica un po’ alternativa ma non troppo,  potete venire che beviamo una birra insieme (si fa per dire).
C’è da dire che qualche pezzo mi fa cagare perché sembra una palesissima scoppiazzatura del buon vecchio De André. Però dal vivo non mi sembra compaiano quei brani.
E comunque che cazzo conta convincervi? Che cazzo contano le chiacchiere? La rubrica è estiva ed è nostra, ciò significa che noi consigliamo a voi degli intrugli musicali da consumare in estate. Ergo per tagliar corto che devo andare a mangiare pane e salame, consiglio gli Zen Circus, specie se dovete intraprendere un viaggio in auto per il paese che sembra una scarpa. E basta che sia estate.

Un assaggio:
https://youtu.be/ZCAK8OsXIco

E ora silenzio,
Ljapah 

The Zen Circus – Andate tutti affanculo / 2009 / Unhip Records, La Tempesta Dischi