venerdì 28 ottobre 2016

Io vado controcorrente perché sono un demente!!

AVVERTENZE IMPORTANTI: questo articolo ha lo scopo né di informare, né di convincere, né di sminuire, né di elogiare. L’unica sua funzione è meramente quella di destare curiosità. Poi cazzi vostri di cosa ne farete.

Inizio: mentre faccio un cazzo ascoltando gli Skiantos mia mamma viene lì e mi fa: “Figlia mia, cosa è andato storto nella tua crescita psico-intellettuale?” e fugge in lacrime verso la cucina dove probabilmente sfogherà la sua frustrazione cucinando ottimi muffins conditi di lacrime e dolore.
Resto un attimo perplessa e infine dico tra me e l’altra me: sì… hai ragione mamma… ma questo album si chiama “Inascoltable” proprio perché fa cagare, è una merda, una porcheria! Però è punk, mamma! È punnnnnnnnk! Cazzo mammaaaaaaa! I pezzi sono stati inventati sul momento mentre venivano registrati! Mammaaaaaa! Cerca di capire! Sono una ribelle mammaaaaa!
A questo punto fuggo io in lacrime verso la mia stanza e mi chiudo dentro tirando fuori la boccia di vinello che tengo imboscata sotto al letto per i momenti difficili.
… Amici, scherzo! Io non piango, ma bevo e basta. I miei compari Sancio e Zio lo sanno. Era soltanto per condire l’inizio della storia di oggi, perché come avrete ormai intuito quest’articolo parlerà degli Skiantosssssssss.
Ho già espresso la mia personalissima opinione sul loro primo disco il cui titolo suggerisce già un giudizio (che COMUNQUE verrebbe COMUNQUE da sé anche senza suggerimenti). Diciamo che è un album che ha del grottesco, è fuori di testa, fuori tempo, stonato, suonato da merda. Se non sei un individuo mediamente paziente non ce la fai mica ad ascoltarne tanto.
“Inascoltable” se fosse uscito oggi non se lo sarebbe stracagato nessuno per ovvie ragioni. È importante quindi sapere che è datato 1977 e che allora i ragazzi erano dei giovincelli e di Bologna. Non mi soffermerò sugli aspetti politici, chi se ne incula, già li sapete. Preferisco parlare d’altro, preferisco dire che c’era ancora una certa naturalezza nella musica. Che in quegli anni soprattutto in America e UK (e ti pareva!) prendeva forma il punk. L’Italia a questo proposito sembra essere piuttosto ritardata, metaforicamente parlando potremmo quasi affermare che è la strisciata di merda lasciata dall’America quando si reca al cesso a cagare. Eppure a volte ci ha sorpreso: all’estero si affermava il punk, in Italia compariva il cosidetto rock demenziale degli Skiantos, nostrani e buoni come le lasagne e i tortellini!
Musicalmente parlando: come dicono dappertutto, gli Skiantos sono un gruppo rock. Ma è una grossa cazzata limitante. Nel loro rock in realtà ci stan dentro spruzzate di funky, di r’n’r di vecchio stampo, di dance o disco-music comecazzopareavoi, di surf, di new wave, …
Musicalmente sono abbastanza variegati, i riff dal secondo album in poi non sono delle merde, anzi. (In quegli anni, cioè precisamente nel 1979, diranno per autopromuoversi che “Finalmente gli Skiantos hanno imparato  a suonare”).
Che buffoni! Che ribelli!
Curiosità: sempre nel 1979 al Bologna Rock (un festival) si sono presentati sul palco trasformandolo in una cucina. Si sono cucinati degli spaghetti e se li sono mangiati, senza suonare un cazzo. Il pubblico si è incazzato e ha iniziato a insultarli e a lanciare oggetti. Loro si sono ritirati riparandosi con gli scolapasta. Questo episodio mi ricorda quando ero piccola e mia nonna mi rincorreva per menarmi sul culo con il mattarello.
C’è un po’ di Skiantos in ognuno di noi.
Tuttavia, oltre che per le loro performance live dove facevano ‘ste robe o insultavano il pubblico in vari modi, penso che vengano ricordati soprattutto per i loro testi veramente tanto idioti ma realisti, ignoranti ma diretti al punto. Pure mia nonna, sempre quella del mattarello sul culo, che manco ha fatto le elementari potrebbe scrivere un testo per gli Skiantos. Ed è proprio questo il punto. Gli Skiantos sono accessibili a tutti, belli e brutti, vecchi e bambini, zitelle e chiattone, tettone e culone, barboni e sbarbini.
Sono dementi, come mia nonna, ma se nel caso di mia nonna parliamo di demenza senile derivante dalla distruzione dei neuroni cerebrali con progressiva perdita della memoria, disturbi della parola, incapacità di eseguire movimenti coordinati [cit.], nel caso di ‘sto gruppo di funkazzisti parliamo di demenza come stato d'infermità mentale, insensatezza, stoltezza [cit.]. Qualcosa di stupido, forse sciocco. Cioè forse è questo il modo migliore per dire le cose, senza tediare o annoiare, ma facendo ridere. E in fondo ti immedesimi anche. Chi non ha mai telefonato alla mamma alle 4.00 di mattina dicendole “Sto bene, non è un incidente
guarda, mamma, non mi è successo niente stanotte non torno li a dormire resto fuori, non c'è niente da spiegare”?
Quindi, in funzione di ciò che ho appena detto, questo articolo non parlerà di discografie, biografie, cazzate varie. Dopo una breve introduzione riportante qualche curiosità e informazione a mio parere utile ad introdurre il gruppo, ho deciso semplicemente di riportare da qui in poi pezzi di testi. Senza nessuna logica. E magari vi consiglierò qualche pezzo da ascoltare prioritariamente, secondo i miei gusti ovviamente.
Un chiarimento: ho esordito parlandovi del primo album solo per dirvi di evitarlo se siete disposti ad ascoltarlo solo per coprire il rumore di vostro nonno che russa sul divano. Se invece siete dei cazzoni nostalgici e la vostra cazzataggine nostalgica vi rende curiosi ascoltate quest’album, fatto totalmente a caso da gente incapace.
Io mi chiedo: chi non avrebbe voluto fare nella propria vita un albumerda come questo? Io sì, sono sincera. Ma non avevo i soldi.


Forse sei deludente/perché hai perso il mordente/ma se trovi che ti rende/tu diventa pur demente/(Cia cia cia) La cultura/(Cia cia cia) poi ti cura/(Cia cia cia) con premura/(Cia cia cia) con premura.
PEZZO: DIVENTA DEMENTE (LA KULTURA POI TI KURA)

Bau Bau Baby Bau Bau Baby Baby - Baby - Baby - Baby - Baby Baby Bau Bau/Bau Bau Baby Bau Bau Baby Baby - Baby Bau Bau/Bau Bau Baby Bau Bau Baby Baby - Baby Bau Bau/ Bau Bau Baby Bau Bau Baby Baby - Baby Bau Bauuuuuuuu/Bau Bau Boby Bau Bau Boby - Boby (Boby!) - Boby (Boby!) - Boby (Boby!) - Boby Boby Bau Bauuuuuuu Auuuuu…
PEZZO: BAU BAU BABY

Io ti amo da matti/se mi vuoi ti lavo i piatti/ti regalo anche due gatti/dai, facciamo quattro scatti/Io son molto resistente/quattro ore come niente/se ti sai muovere bene/ci facciamo un mese assieme/Sesso & Karnazza/Sesso & Karnazza
PEZZO: IO TI AMO DA MATTI (SESSO & KARNAZZA)

Se c'è la luna in cielo io ti penso sotto il melo/a te vola il mio pensiero/mentre mi faccio un po' di nero/[…] per me esisti solo te/l'altra sera sul bidè io pensavo a te
PEZZO: VORTICE


Questi sopra sono alcuni esempi di alta poesia italiana del XX secolo d.C..
E ora passiamo ai…

!!PEZZI PRIORITARI!!
- Eptadone, famosissima, facente parte della colonna sonora del film “Paz!”
. Pesto duro (I kunt get no satisfucktion), si capisce benissimo già dal titolo dove sta l’idiozia
- Bau Bau Baby
- Io sono uno skianto
- Ehi, ehi ma che piedi che c’hai
- Karabigniere blues
- Fate skifo
- Mi piaccion le sbarbine, solamente per come Freak Antoni la canta
- Kakkole
- Sono un ribelle mamma
- Sconcerto
- Riformato
- Ti frugo nel frigo
- Il razzista che c’è in me

Beh mi sono rotta il cazzo adesso con ‘sta lista, ascoltatevi un po’ quel cazzo che vi pare.
Comunque partite dall’album “Pesissimo!”, molto punk, personalmente lo trovo molto figo. E se gli Skiantos alla fine non vi piaceranno nemmeno un pochino, ricordate ciò che dicevano in quel lontano ’79 al Bologna Rock:
“Questa è avanguardia, pubblico di merda!”.

Vi saluto, con un sorriso beffardo e un sopracciglio alzato
Ljapah




Skiantos - Pesissimo! / 1980 / Cramps Records


lunedì 24 ottobre 2016

MORKOBOT. GORGO. o "Gobbo : Gong = Logos : Bong". Parabola monovocalica in onore di Morkobot unico dio



Rostov. Rombo pomposo, motor-stroll on rondò.
Posto 'l monocolo, odoro lo posto: sozzo sobborgo, sporco; trògolo of zòccols on troppo poco loco; poco poco lord, molto cnosso-morfo. Borgo of lobos. Scosto lo volto: òlfo or ozono or zolfo, rozzo odor d'orzo frollo, sottoboscoso volgo nolo. L'orror!
Sbocco, smoccolo, cozzo contro lo shop. "Son mongolo", prorompo.
Tòh, solo or' scorgo cock-colfs: cool! Ohoh, tosto scopo costoro.
Gongolo...no. Not good chocho: grosso corpo mòllo, troppo formoso pork-chop ondoso.
"Prost!"
-pròtt!- odo.
Sorvolo. "Sono or...?" 
"Otto o'clock"
"Ok...Look. Got no gòldonz, old troll. Com'òn! Got to do soffocotto, god dog"
"OMG! No no, orpo!, costo! Otto dòblons, or no conno!"
"Ohh...so, contro pòmpons? Oh!? Obtorto collo non sborso gold. Go, go, or sborro on todo torso! Coloro colon con pox of sboro, god stronzo!"
"Fool, porco"
Scosto Bombolo con doloroso colpo. Corro. Lo focoso popolo of locos, corso con forcòn, bombs, clocks, socks, crows, pots, cocks, so on... - glom! - Non soccorso, sgombro tosto.
Sgommo; botto contro cordolo - "Combo!" - . Rotolo on floor, tòmbolo on covo of grotto folks. Scosso, k.o., prostro lo corpo. Non sono homo of world; con colposo moto, coorto lo rozzo popolo of hobos.
Colgo words of odd voodoo-doctor. L'òmo copto sconvolto col loto:
"Mo', Mogol Drogo contro todos: Tool, Gong, Ovo... post, rock or doom, no bon. Propongo solo Morkobot. Good god of cosmo, box colmo of smotto, cold word of gods, bomb' sonor'! No sconto for los otros. Solo dolor."
Lo pòro bro non corroboro.
"Non sono contro," borbotto "...solo, fotto poco: solo on blogspot."
Lo tonto moro, sotto sotto bòn of còr, corrompo. Con sonoro tool sono soccorso.
"Morkobot or' t'ho posto con lo pod on oto. 'Scolt', stolto moron !"
...
Sottofondo.
Fondo.
...
Orc! Sbròffo col gozzo, prono.
Non son sbronzo. Non rollo, non ho scolo o gonococco...boh!
Scomposto, scrosto frondoso roof; ...solo fosco colgo...
Pongo foot on cosmogono oblò
...Oh! Or sblocco lo soporoso monocolo of Phobos. Sono colono of cosmo.
Sorvolo lo Sol non sorto, 'l porto of lost shrooms, goons, robots, lochs, moons, Ross;
monologo con Otomo, Colombo, John Zorn, D. Scoto, Zorro!...
Confronto l'ostrogoto con l'osco glotto
Volo cosmologo
Ho scorto orbs, cocoons, Protoss
lo contorto stormo rococò...
Scozzo Lord Boros - LOL -,
mò conosco Morto; confondo l'orto con l'Orco,
Scompongo Osso.
Scontro of swords. Svolgo 'l bronzo. Sprofondo. Color d'oroboro solforoso.
Mondo: botton corroso, cotonoso colostro...
Trovo Morbo con los otros Monstros, porgo l'obolo...
--btòm!--
Polposo gong. Svolto 'l protocollo.
Crollo of cosmos, volvolo of topos.
Post
....solo ronzo. No conforto.
Loss of logos.
Solo...
GORGO.
Vox of MORKOBOT.


Lo vostro proctologo
Zio Carne


Note varie ed eventuali.
Motor-stroll. Licenza. Starebbe grossomodo per giro in macchina.
Cock-colfs. Signore della strada tenute a prendersi cura del membro virile, così come la governante del focolare domestico (vedi anche Troie).
Chocho. slang spagnolo per figa.
Grotto folks. Starebbe per trogloditi.
Smotto. Licenza poetica. Sconquassante, smottante.
Pòro. Povero.
Pod. Ovviamente sta per ipod.
Boros. Alieno antagonista di One-Punch Man.


Morkobot - Gorgo / 2016 / Supernaturalcat

martedì 18 ottobre 2016

Tragofilia sul Monte Pavione: Beatrìk - Journey Through the End of Life


Diversi anni fa, sarà stato il 2008, boh, tirava una brutta aria, la Mariastella era diventata ministro, per dirne una, la figa era latitante, i coglioni giravano in un carosello di peli e croste, per di più si stavano alzando prepotenti venti di suicidio (per dirla con i Celtic Frost) e merda. Per fortuna c'era il Trentino, terra di grappe e di ebrei che uccidono bambini, oltre che di un progetto sorto in uno di quei postriboli da incesto che sono i paesini di montagna: i Beatrìk.
Il loro primo LP aveva già una stagionatura media (uscì nel 2002) quando me lo fecero scoprire, ma ancora adesso produce l'effetto di allora: una botta di odio e marcescente misantropia insufflata dritta in carotide. Tutto funziona, la pala vibra sulla zolla, il bosco annega nella nebbia, l'autunno sussurra litanie sepolcrali. Il loro lavoro rientra tra la miglior discendenza di Burzum e Forgotten Woods, e ciò nonostante non è eccessivamente bolso! Non credo ci sia altro da aggiungere. L'unica (realtiva) bacchettata sulle dita al duo riguarda il non aver osato qualche lirica in italiano o in dialèt.

«Papà, perchè la mamma è così pallida?»
«Zitto e scava»

S. Mattanza

Beatrìk / Journey Through the End of Life / 2002 / Serpens Caput Productions
ristampato in un bel digibook nel 2008 / Aeternitas Tenebrarum Musicae Fundamentum