venerdì 19 agosto 2016

Pleonasmi vol. II, Picchio dal pozzo - Picchio dal pozzo




Ritornano quelli di METALZOV, proprio come di tanto in tanto si fa vivo quello strano amico di papà che insiste per prendere insieme a voi il tè con le bambole, e così non tarda a presentarsi il momento in cui egli è intento a saggiarvi ben bene il budello culare sino alle adenoidi. E chissà perchè nella foga dell'atto bofonchia nomi di vecchi esercenti commerciali della realtà rurale circostante...schiumando dalla bocca...poi ecco che si gonfia in modo grottesco e assume i connotati di un doppelgänger di Pacciani in stile Doctor Who...e ora il suo collo proconsolare purpureo che pulsa e tradisce un colpo apoplettico imminente... Ma ora basta rivangare che mi si è già imbarzottato il capitone, quel che conta è che qui l'orello ve lo speleologizziamo noi, verga d'un dio! Però l'estate è matrona e canaglia, e di macerarsi li zebedei davanti al pc non ha voglia nessuno (l'avete capito perfino voi credo dio schifoso, 2 mesi di assenza totale sono puro lavativismo anarchico), dunque usiamo bene questa breve materializzazione del blogghe per parlare di un gruppo sì bravo, sì figo, sì chiacchierato, sì mantecato, ma a detta mia non abbastanza. Questa seconda puntata della rubrica Pleonasmi, varata del buon Sancio poco tempo fa, vi ricorda che nell'immensità sboroneggiante (ma talentuosa!) del prog italiota c'era UN gruppo di genovesi che ha fatto l'impensabile, un pressochè irripetuto mélange di lunghe suite mesmerizzanti ma tutto tranne kraut-oriented (quasi giocose, anzi), secchiate di tappeti sonici immersivi e eloquenti pur essendo scevri di pornografiche sciorinate di fiati/percussiones/clavicembali/cristocordi/palline anali, e, per completare l'eresia agli occhi del progghista medio.....voilà: testi scemotti, puerili, vere e proprie parole in libertà. Null'altro da dire. Se siete abituati ai panegirici quadridimensionali di (quasi?) tutte le altre band del settore, questo album vi disturberà assai. Oppure sarà una boccata di sanissimo ossigeno,  divertissement puro; sarà come giocare col Big Jim sulle corde di basso di Ares Tavolazzi, di smollare un rutto all'olio d'oliva di fronte a un gorgheggio di Francesco Di Giacomo, come aggiornare il pokedex mentre i Balletto di Bronzo deflorano l'aere circostante con i loro cromatismi sborracrostosi! I Picchio dal Pozzo sono immuni al manierismo (c'è chi ci ha visto un che di Beefheart, di Mothers of Invention, forse di proto-post, e ha visto bene), assai poco affini all'ondata italprogressiva principale, anche - forse - per via del tardivo esordio (1976 dio eunuco!), che li pone di diritto insieme alla Locanda Delle Fate* nell'epopea malinconica, forse riflessiva, à la Sergio Leone del prog italiotico. L'epos e il barocchismo e il multistrumentismo qui cedono la scena a lunghe processioni goffamente cadenzate di piano, squirtatine di xilofono, deliziose fioriture di piatti e qualche effettino qua e là.
Poca affettazione. Un viaggio sonoro per pigri campetti, fossi e macchie di ortiche, ignorando bellamente gli adiacenti massicci dolomitici dove si inerpicano i colleghi virtuosisti incalliti a caccia della scala più audace. Una scampagnata in ciabatte nel boschetto dietro casa, a prender arietta fresca la sera, una volta tanto fuori dalle cattedrali borgesiane del prog 'consueto' (e ad ogni modo sempre fenomenale, s'intende).
La prova su disco che il prog settantiano può fomentare anche senza tempi dispari a rotta de collo e florilegi di contrappunti armonici alla brutto dio. E vi pare poco? Daje allora coi Picchio dal Pozzo, sparateveli pure coi postumi di Ferragosto davanti a una cipollata con le cotiche.
E ricordate sempre che:

Dunque, Rusf è una donna
ovunque Madonna Madonna
allora guarda la palla
finora cavalla cavalla
mango trita carota
fandango Toyota Toyota
Silvan laggiù nella belva
salva selva selva
picchio dal pozzo
boh boh boh

Il vostro falotico
Zio Carne

* dati sicuri provenienti da consultazione dell'esimio Sancio Mattanza

Picchio dal pozzo - Picchio dal pozzo / 1976 / Grog Records

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